sabato 26 novembre 2011

Non so voi, ma io non ci sto in un mondo così...


Cari Lettori di Tra Verità e Menzogna, leggo ora attraverso Icebergfinanza del bravo Andrea Mazzalai, uno scritto di Pietro Reitano di Atraeconomia ( http://www.altraeconomia.it/), che non posso fare a meno di fare mio e condividere con voi.

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Proviamo a mettere in fila gli elementi. L'Italia è un Paese vecchio, uno dei più vecchi, dove il peso dell'assistenza e delle pensioni raggiunge vertici internazionali. Dall'altra parte, abbiamo un tasso di disoccupazione sopra la media, che però diventa drammatico se guardiamo alle fasce più giovani della popolazioni. 2 milioni di ragazzi tra i 15 e i 29 anni (due milioni) non studia, non lavora, non cerca lavoro.

La mobilità sociale è inesistente, il conflitto generazionale (genitori privilegiati, giovani precari) è alle stelle. Un abisso separa i salari: dai 700 euro di un precario ai 700mila di un top manager.

Vige la gerontocrazia, non la meritocrazia. 6 giovani su 10 sono pronti ad andarsene all'estero, alla prima occasione. La ricchezza è sempre più concentrata nelle mani di pochi.

Poi. Il Paese non investe nel paesaggio e nel turismo, anzi lo deturpa con la cementificazione, falso indicatore di crescita economica. Perdiamo sicurezza alimentare e biodiversità.

L'evasione fiscale è un cancro inestirpabile, la criminalità organizzata lo è altrettanto, e in espansione. I tempi della giustizia sono infiniti. La corruzione idem.

Le imprese esternalizzano, finanziarizzano, precarizzano. La classe imprenditoriale abbandona progressivamente l'economia reale e predilige la Borsa e la finanza. Le imprese puntano agli oligopoli, ai monopoli, alle bollette dei cittadini, alle loro tasse. Le banche investono i soldi dei loro correntisti per finanziare progetti insensati, a volte criminali, degli amici degli amici.

Il welfare è allo stremo, gli enti locali senza risorse, la coesione sociale sotto stress.

Non investiamo in ricerca, istruzione, tecnologia, banda larga, servizi. Non investiamo nell'efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili, e dipendiamo sempre più dall'estero per l'energia.

Il debito pubblico è alle stelle.

Infine, la classe politica (tutta) è di un'incompetenza inedita e inaudita, e mentre è impegnata a salvare sé stessa e i suoi scandalosi suoi privilegi, pensa bene di tassare i risparmiatori e non le rendite. E ci vengono a dire che è il momento dei sacrifici.

Chiaro il riassunto? Allora, di fronte a questa situazione, voi investireste in un'azienda come l'Italia?

Prestereste i vostri soldi a un Paese così? Di fronte alla recente manovra del governo, avreste più fiducia nel futuro della Penisola? Vi stupite allora che la finanza internazionale, quel manipolo di personaggi che specula sui disastri altrui, tenti di far capitolare questo Paese? Da molto tempo abbiamo puntato il dito contro i CDS, i credit default swap, strumenti finanziari derivati dalla diffusione impressionante che “scommettono” sul fallimento di imprese, banche e nazioni. Aver lasciato che proliferassero è una delle cause delle paure che in questi concitati giorni assillano gli italiani.

Prepariamoci a giorni difficili.

Sappiamo però anche qual è la soluzione, e che non è troppo tardi. La via d'uscita ha tanti nomi: filiera corta, economia delle relazioni, dono, efficienza energetica, fonti rinnovabili, agricoltura biologica, sostenibilità ambientale, beni comuni, equità nella distribuzione delle risorse, giustizia, istruzione, ricerca, scambi non monetari. Altri nomi li potete aggiungere voi.

Tra questi, anche resistenza e ribellione: il mercato, la Borsa non sono entità astratte o divine, i cui comportamenti non sono modificabili né giudicabili.

Mercato e finanza sono fatti da uomini, che devono rispondere delle conseguenze delle loro azioni, delle responsabilità cui sono chiamati. Lo stesso vale per tutti quei personaggi -giornalisti, economisti, politici, imprenditori, manager, banchieri- che si sono riempiti la bocca di chiacchiere e ancora non ammettono il loro torto, mentre gozzovigliano a spese nostre.

Smettiamo di dare ascolto a questa gente, smettiamo di dare i nostri soldi a chi ci condanna a un futuro di fatica. Non è detto che debba andare per forza così.

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Come diceva Frodo... nel " Il signore degli anelli" : Non so voi, ma io non ci sto in un mondo così!

Come sempre, Tra Verità e Menzogna...restate " Ad occhi aperti!"

Il vostro

Pinocchio & Giò


venerdì 25 novembre 2011

Attenzione..... gli avvoltoi hanno fame!


Carisssimi lettori di Tra Verità e Menzogna, finalmente qualcuno che sostiene
la mia stessa tesi sul BTP day. L'altro giorno a questo riguardo mi sono confrontato con due direttori di due banche diverse che continuavano a "sollecitare" in modo un po' troppo ossessivo alcuni miei clienti, e privati cittadini, con qualche risparmio sul conto corrente.

Questi direttori continuavano ad impartire direttive a tutti i dipendenti della banca che avessero contatto diretto col pubblico, imprese o privati cittadini, affinchè comprassero nel BTP day quanto più possibile i nostri titoli di stato, paventando non so quanti specchietti per le allodole, mentre io nel frattempo continuavo a rammostrare tutte le mie perplessità sull'investimento.

Oggi l'economista Oscar Giannino ha epresso il suo parere a questo proposito, così facendo ha rafforzato maggiormente il mio pensiero.

Con ciò , so bene di non avere la verità in tasca, tuttavia oggi ritengo che sia più opportuno rinunciare ad approfittare di una possibile "opportunità" legata al ritorno di un interesse superiore alla norma, piuttosto che rischiare di rimanere col cerino in mano mettendo la liquidità nella piena disponibilità delle banche e dello stato.

Forse verrò tacciato di poca italianità, ma il mio suggerimento è per quanto possibile di restare liquidi.

Un altro segnale di allarme è quello accorso oggi a seguito dell'emissione dei Ctz a due anni, che ha visto il tasso avvicinarsi alla soglia dell'8%, attestandosi al 7,95%, nell'ultima asta il rendimento si era attestato al 4,62%.

Anche i più ottimisti, come il neo governatore di Bankitalia Ignazio Visco, davanti alla soglia dell'8% forse si dovranno ricredere su quanto sinora affermato sulla tenuta del nostro sistema, ormai malato cronico, con gli avvoltoi già pronti al capezzale.



Come sempre Tra Verità e Menzogna ...restate " Ad occhi aperti!"

Il vostro

Pinocchio & Giò

lunedì 21 novembre 2011

Nulla succede per caso ...

Cari lettori di Tra Verità e Menzogna, nessun complotto è all'orizzonte, ci mancherebbe altro, anche se come diceva Andreotti pensare male non si sbaglia.

Troverete, a seguire, un bello schemino rappresentativo dell'attuale sistema di governo, o se preferite di controllo, di molti stati europei.

C'è un bel libro dal titolo Nulla succede per caso..." Le coincidenze che cambiano la vita".

Sarà sicuramente una coincidenza questa rappresentazione.

Una volta si affermava siamo " Tutti uomini del Presidente", oggi siamo "Tutti Presidenti... per Goldman Sachs".

E' sicuramente un caso ??? Non è che i nostri ragazzi- studenti sparsi per il mondo hanno una vista più lunga di tanti altri babbioni?

Tutti i cambiamenti ( una volta si chiamavano rivoluzioni), per essere definiti tali e costruttivi per il futuro, devono partire dal basso.
Non esiste una "rivoluzione" fatta dall'alto, salvo l'essere un colpo di stato.

Wall Steet ...Goldman Sachs...FMI... BCE.....

Anche oggi la borsa ha perso quasi 4,8 %.
Lo spread sui BTP si è nuovamente alzato a quota 473 punti ( rendimento 6,627%)
Finmeccanica ...Uhm... non era una nostra punta di diamante!.. in tre settimane ha perso il 36% e sembra esserci puzza di bruciato... ( mandate i Carabinieri!)
Christine Lagarde, il numero uno del Fondo Monetario Internazionale afferma il rischio di una crescita ferma, livelli alti di disoccupazione,rivolte sociali
(dal suo pulpito un ... "andate e combattete miei prodi!)"

Tutti pronti a rendersi disponibili a salvare la Patria.
Prima dov'erano lor signori? Si domandano gli studenti di tutti gli atenei e scuole del mondo.

Presto detto, come dice la canzone di Claudio Baglioni,
sempre al solito posto, gira che ti rigira "amore bello".





Come sempre Tra Verità e Menzogna ...restate "Ad occhi Aperti!".

Il vostro
Pinocchio & Giò

sabato 19 novembre 2011

Capire...capire...capire


Cari lettori di Tra Verità e Menzogna, bisogna che ogni tanto ci fermiamo a riflettere sugli accadimenti che ci circondano.
Già si prevede che la fine del 2011 vedrà la crisi del debito pubblico europeo fungere da detonatore per la “bomba” degli Stati Uniti. Altrettanto problematica sarà la situazione in Gran Bretagna. Questi due Paesi ,il primo in particolare sono la fonte dell'attuale problematica che ha investito l'intero nostro sistema economico. l'Europa ne ha seguito le orme non avendo al suo interno un sistema politico (fiscale ed economico) centralizzato. L'Europa è una grande famiglia ove ogni componente si comporta come meglio crede senza rispetto delle regole comuni di un reciproco sostegno,con interessi il più delle volte contrapposti, con al proprio interno un padre padrone che vuole tirare le redini più per un suo interesse personale che altro, questa è la Germania.
Inizieranno ad accentuarsi gli attacchi ad Eurolandia da parte degli Stati Uniti, ovvero del Dollaro sull'Euro.
Vedremo a breve un ulteriore declassamento del rating USA, questo porterà ad un ulteriore declassamento del rating di alcuni paesi europei, tra questi anche la Francia.
Così facendo si cercherà di scatenare un ulteriore fuggi -fuggi dalla nostra moneta.
Ci troveremo di conseguenza nel bel mezzo di una battaglia, di scarico di colpe l'uno verso l'altro.
E' proprio ora che l'Europa dovrebbe essere più coesa per non venire sopraffatta da questi attacchi della finanza di Wall Street.
Non escludo quindi che anche questa "direttiva" di mettere Monti a capo del governo italiano sia più una conseguenza dettata da un diktat della BCE che altro.

Quanto è successo in Grecia ne è un altro esempio eclatante.

Se proprio ci deve essere una battaglia tra sistemi economici e finanziari, speriamo vi sia almeno la possibilità di combatterla senza un Ciano tra le nostre fila.

Le persone hanno il bisogno di capire... capire...capire...dove si andrà a finire.

Come sempre Tra Verità e Menzogna...restate "Ad occhi aperti!"

il vostro
Pinocchio e Giò

venerdì 18 novembre 2011

Sempre e ovunque...

Cari lettori di Tra Verità e Menzogna, vorrei chiudere la settimana con le parole del signor "G ", sempre e vunque... restate "Ad occhi Aperti !"

Il vostro
Pinocchio & Giò

mercoledì 16 novembre 2011

Scacco matto !


Carissimi lettori di Tra Verità e Menzogna, riporto di seguito un articolo di Luca Ciarrocca, direttore del Wall Street Italia, documento cui condivido la riflessione e i dubbi che ormai da molto tempo continuano, giorno dopo giorno, a diventare, aihmè, certezze.

Molti affermano che siamo al punto di svolta, che a breve ci sarà la ripresa. Io stento a crederlo, anzi prevedo che siamo ancora a metà del guado e il livello dell'acqua a breve sarà più alto.

Se avete tempo, rileggendo i miei vecchi post, alcuni datati di molti mesi ,potrete riscontrare che la sfera di cristallo nella quale avevo scrutato è stata una buona indovina.
A questo punto ho quasi paura a riprenderla tra le mani, quasi a voler sfatare catttivi presagi.

Per spiegarvi al meglio l'attuale situazione italiana, che altro non è che l'espressione malata di un capitalismo ormai fuori controllo, basato sulla mediocrità dell'animo degli individui, del tornaconto di poche lobbies, bastano anche solo questi pochi elementi .

La situazione di Unicredit come per altre banche di rilievo, è sotto gli occhi di tuttti, tutti i funzionari ed impiegati allo sportello cercano in questi giorni di piazzarvi le loro obbligazioni o prodotti che hanno in pancia, o chiedervi di vincolare le somme che avete sul conto corrente
( come si faceva una volta, ormai più di 40 anni fa, coi riparmi sul libretti dei ragazzini...) .
Se non siete esperti non fatevi abbindolare,si sono già mangiati tutto e sono alla frutta... e vogliono che il pranzo lo paghiate voi.

Che cosa hanno in pancia queste banche è facile prevederlo...tanta carta straccia da riempire le fauci di un vulcano. In borsa ieri Finmeccanica è crollata del 20%, poco di meno le banche, che in parte hanno svalutato i loro crediti, come Unicredit ( 10 Mld) essendo inesigibili,/incagliati(?) ma sono solo un'esigua parte , una goccia in mezzo al mare.

Si prevede a breve che i Bond greci , forse anche quelli del Portogallo e Irlanda potrebbero essere svalutati, forse anche del 40/50% , soprattutto quelli in mano ai privati , che resteranno come sempre col cerino in mano, mentre la " prudente" BCE ben cercherà di salvaguardarsi.

La recessione in Italia, come in gran parte dell'Europa, è ormai alle porte, a mio avviso ha già girato la maniglia per entrare.

Il debito pubblico è fuori controllo, il nostro presidente Napolitano ci ha ricordato che sono in scadenza nel breve termine oltre 200 miliardi di titoli di stato, ma è stato molto magnanino... andatevi a vedere gli impegni in scadenza dei prossimi anni.

Si prevede, inoltre, che le banche a breve saranno costrette a lasciare a casa qualche decina di migliaia di persone, così pure molte migliaia di persone si prevede possano venire licenziate nel settore pubblico, a questo riguardo il presidente della Corte dei Conti ha fatto un richiamo seppur velatamente a questo rischio, che chiamerei con l'esatto suo termine... " licenziamento di massa".

Attenti a come si muovono i pezzi sulla scacchiera, da qualsiasi parte voi siate, bianco o nero ...o arriva Maga Magò, o è Scacco matto!
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a seguire articolo del Direttore di WSI -
" L'Italia avra' nelle prossime ore un nuovo governo, con Mario Monti presidente del Consiglio. Noi di WSI gli auguriamo di aver successo e di poter tener testa indomito alla famelica casta di politici, ciechi e irresponsabili, di destra e di sinistra, che lo ricattera' senza tregua nei mesi a venire.

Il governo tecnico era una scelta obbligata per recuperare un po' della credibilita' bruciata dall'Italia negli ultimi due anni e per approvare subito riforme strutturali impopolari ma ineludibili. Tuttavia e' inutile farsi illusioni. Il nuovo esecutivo a Roma rallentera' di poco il "soft crash" che l'Europa e l'euro si apprestano a dover fronteggiare.

Il crash duro, quello apocalittico, il non pagamento dei 3-4 trilioni di euro di debiti tossici (sovrani e non) che fanno capo alle banche europee, ovviamente non lo vuole nessuno e quindi sara' evitato. Sarebbe troppo devastante, come un 1929 moltiplicato 100 volte.

Eppure l'Europa, come suggerisce un report appena pubblicato da Deutsche Bank, ha gia' toccato il "Tipping Point". Proprio con la crisi italiana, con il prezzo dei Btp a 87 e il rendimento sopra la quota d'allarme del 7%.

Corollario, lo scenario che si prepara e' il seguente: la Banca Centrale Europea guidata da Mario Draghi si mette a stampare euro per decine di miliardi, come la Fed stampa dollari (il che scuote la Germania perche' crea inflazione anzi iper-inflazione). Bruxelles - cioe' Merkozy - spinge per una svolta politica che preveda il varo a tappe forzate (il 9 dicembre) del progetto di un ministro del Tesoro Ue e di una politica economica e fiscale integrata. Se questo scenario non si avvera, l'euro cessera' di esistere. Tertium non datur.

Ma il fatto che il petrolio sta per toccare di nuovo quota $100 pur in fase di economie in semi-recessione, conferma che il mercato si sta gia' orientando alla exit piu' vigliacca: stag-flazione, debiti che alimentano altri debiti, stampaggio di moneta, piani di austerita', popolazioni tenute al guinzaglio o affamate, logoramento del potere d'acquisto. Il tutto, per non dichiarare in modo trasparente che certi asset valgono 30 centesimi di euro rispetto al valore di bilancio.

La verita' e' che i 3 trilioni di debiti tossici in Europa non saranno mai ripagati e se potete affermare il contrario dimostratelo. Senza contare i debiti pubblici, veri mostri onnivori: Italia e Spagna da sole devono emettere € 930 miliardi di titoli di stato nei prossimi 3 anni, di cui € 300 e € 120 miliardi nel 2012. Qualche anarchico luddista questi debiti impagabili suggerisce di non pagarli affatto. E perche' non succede? Bhe' semplice: perche' il default significa che ogni euro di debito di qualcuno e' il credito o l'asset di qualcun altro. All'improvviso ci si impoverisce tutti. Le perdite sarebbero kolossal e Buenos Aires del 2001 un paradiso.

Certo a volte viene voglia di una soluzione catartica, un cupio dissolvi che ci faccia ricominciare da zero, purificati. Qualcosa che porti al fallimento queste maledette banche malgestite a cui fa capo la responsabilita' di rischi e buchi immensi, la vita andra' avanti lo stesso, no? Possono andare gambe all'aria istituti bancari, societa' di assicurazione, fondi comuni, aziende, tutti quelli che hanno sbagliato dovrebbero essere puniti, non e' vero? Ma che razza di sistema e' questo in cui chi sbaglia viene premiato e tutti noi dobbiamo accollarci a vita montagne di debiti, come cittadini, e pagare pagare pagare mentre i pochi privilegiati continuano a spassarsela? Capitalismo? Democrazia? Fascismo soft?

Quelli che si sono presi i rischi, si prendano le perdite. Punto. Noi non ne vogliamo piu' sapere. Ma se una banca fallisce, che succede? I depositi, fino a che punto sono sicuri? Qualcuno risponda e ci dica la verita', per favore. Vogliamo sapere e capire. Non lo chiediamo al nuovo presidente del consiglio Mario Monti. Lo chiediamo a qualche esperto, qualcuno che non spacci finte certezze ma ci spieghi il meccanismo. Aspettiamo chiarimenti, abbiamo il diritto di conoscere, visto che siamo ancora in democrazia. Non ci saranno mai piu' crescita e benessere, con la montagna di debiti che ci schiaccia? E' questo il punto? "
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Detto questo, altro non mi resta che ricordarvi

Tra Verità e Menzogna...restate " Ad occhi aperti!"

Il vostro

Pinocchio & Giò

domenica 6 novembre 2011

Mosca cieca!



Riporto di seguito l'articolo di BimboAlieno uscito oggi sul blog (http://bimboalieno.altervista.org/) che riassume con particolare acume quanto è accaduto nella passata settimana, in ambiente finanziario-governativo.
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E’ domenica, e alle spalle abbiamo una delle settimane più importanti della Storia italiana: quella in cui la terza economia dell’Unione europea ha chiesto al FMI di essere commissariata. Ripercorriamo insieme le tappe principali che nella settimana ci hanno portato all’ennesimo passo che ricalca il tragitto compiuto dalla Grecia.

Lunedì siamo partiti con la Russia che si è dichiarata pronta ad aiuti per euro-zona attraverso il FMI:

“La Russia è pronta a iniziare i colloqui con singoli stati della zona euro per fornire sostegno finanziario attraverso il Fondo Monetario Internazionale. Non c’è stata una richiesta formale da parte dell’Unione Europea, ma se fanno una richiesta… il ministro delle Finanze, la banca centrale, il governo… valuteranno la cosa seriamente, così come la possibilità di un sostegno”

riferisce il consigliere economico russo Arkady Dvorkovich.
I mercati azionari europei aprono in ribasso di oltre l’1% con le vendite concentrate in particolare sul settore bancario. I mercati risentono delle prese di beneficio post rialzi della scorsa settimana e delle attese per gli incontri BCE, FED e G20 che avverranno nei prossimi giorni. Chiuderanno la giornata a -2,5%. La banca centrale giapponese decide di intervenire nel mercato dei cambi per frenare il continuo apprezzamento dello yen.

Il ministro delle finanze tedesco Schauble rilancia, in vista del G20, l’idea di introdurre una tassazione sulle transazioni finanziarie per contrastare la speculazione sui mercati. Inoltre a suo giudizio l’Europa dovrebbe celermente muoversi verso una unione fiscale degli stati membri.

A livello di tassi, mentre calano quelli tedeschi ed americani, salgono quelli italiani con il decennale che si attesta in area 6,14% (spread Italia Germania a 10 anni leggermente sopra i 400 punti). Ciò conferma la sfiducia nei confronti dell’Italia ed i dubbi riguardanti una reale implementazione del programma presentato la settimana scorsa al summit UE.

Completamente deserte sono andate nel pomeriggio di lunedì le riaperture riservate agli operatori specialisti dell’asta su Btp a tre e dieci anni. Nessuna domanda e assegnazione nulla quindi per il Buono a tre anni luglio 2014, riaperto per 325 milioni, per il decennale 1 marzo 2022, offerto per 300 milioni e per i 125 milioni di Btp ‘off-the-run‘ settembre 2019. Nessun interesse nemmeno sui 100 milioni del CCTeu 2015. Questo (drammatico) evento è imputabile alle conseguenze del fallimento di FM Global

Mario Draghi si avvicina al suo insediamento al timone della Banca centrale europea, sotto la spinta contrapposta di pressioni da parte della Germania e dei paesi della zona euro più deboli sul fronte del debito. Draghi si è dichiarato pronto a continuare ad acquistare i titoli governativi degli stati in difficoltà. Le controversie sul programma di acquisti di titoli di Stato della BCE hanno portato alle dimissioni di due membri dell’istituto centrale provenienti dall Germania. Il numero uno della Bundesbank Jens Weidmann ritiene che l’EFSF esteso, sostituendosi alla BCE nel “lavoro sporco” di comprare bond, ridisegnerà il confine tra politica monetaria e politica fiscale, una linea che secondo molti tedeschi è stata resa meno netta dal programma di acquisto di bond. Draghi, consapevole di incontrare nuove resistenza tedesche a qualsiasi iniziativa di ulteriori acquisti di bond, virerà a sorpresa per un taglio dello 0,25% del Tasso Ufficiale di sconto. Ma questo accadrà solo giovedì. Prima bisogna passare da un martedì che farà chiudere il FTSEMIB con un epico -6,8%:

Il superamento di 400 punti di spread sui titoli tedeschi e i segnali sempre più chiari di una “Inettocrazia” italiana, incapace di formulare un decreto od un maxi-emendamento, porta una giornata nervosa fin dai primi scambi del mattino, e il nervosismo generale si aggrava quando il primo ministro Greco Papandreu (che da questo momento sta per diventare noto come “Papandemonium”) annuncia di voler sottoporre il piano di austerity ad un referendum. Le reazioni del FMI sono chiare: se la Grecia non garantisce i comportamenti richiesti, allora non sono garantiti gli aiuti. Papandreu voleva solo allungare un po’ il guinzaglio, ma il tentativo dura poco: quando dipendi dagli aiuti del FMI e finisci sotto la sua supervisione non hai alcuna opzione autonoma.

Ora dopo ora le chiacchiere sull’Italia si intensificano: la Banca d’Italia smentisce di avere allo studio un piano di emergenza per le banche nazionali in base al quale rileverebbe i titoli di Stato italiani detenuti dalle banche nazionali, in cambio dell’impegno di queste ad acquistarne di nuovi a più lunga scadenza. Fonti di Via Nazionale definiscono infatti “prive di fondamento e contrarie alle norme europee” le indiscrezioni. Dopo la giornata di inferno per i titoli di Stato italiani e la Borsa il governo ha convocato un Comitato per la stabilità finanziaria alle 15,00. Una fonte governativa riferisce che in serata, a partire dalle 20,00, dovrebbe tenersi un Consiglio dei ministri per il varo delle misure straordinarie chieste dall’Unione europea all’Italia per riconquistare la fiducia dei mercati. Misure che non verranno.

Martedì è un vero e proprio fuggi-fuggi dai titoli italiani, secondo indiscrezioni il G20 potrebbe chiedere ufficialmente alla Cina maggiore flessibilità dello yuan sul mercato dei cambi, ma nel frattempo il decennale italiano sale a livelli record dall’avvento dell’euro (tasso a 6,399% e spread 10 anni Italia Germania supera i 460 punti). E siamo ormai prossimi all’intervento di Draghi.

La comunicazione é essenziale nel suo nuovo ruolo. I mercati finanziari, che si sono abituati al linguaggio codificato di Trichet negli ultimi otto anni, ascolteranno con attenzione alla ricerca di eventuali cambiamenti di sfumatura o di approccio. La focalizzazione sulla lotta all’inflazione del contingente tedesco nel consiglio governativo significa che Draghi incontrerà difficoltà a tagliare i tassi di interesse. L’inflazione della zona euro a ottobre si è confermata al 3%, ben sopra il target della Bce di un dato vicino ma inferiore al 2%. Se la Bce taglierà i tassi alla prima riunione guidata da Draghi si alimenteranno i timori tedeschi di una colomba italiana al timone della banca centrale.

A queste questioni si aggiunge un altro problema pressante per Draghi: il connazionale Lorenzo Bini Smaghi, che siede nel consiglio esecutivo a sei della Bce, è al centro di una disputa diplomatica tra Italia e Francia. In base a un accordo dello scorso aprile, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha dato il suo supporto a Draghi a patto che Bini Smaghi si facesse da parte per assicurare la presenza di un francese nel board. Bini Smaghi, il cui mandato alla Bce scade nel 2013, ha sinora insistito sul fatto che qualsiasi tentativo che lo costringa a lasciare il posto sarebbe un attacco all’indipendenza della banca centrale e ha ricevuto l’appoggio dell’istituto. E i ripetuti, pubblici, inviti a dimettersi da parte di Silvio Berlusconi per non inasprire i rapporti tra Francia e Italia non hanno sinora portato ad alcune risultato, indebolendo ulteriormente il giudizio sulle capacità politiche del premier italiano nelle opinioni internazionali.

La BCE decide di abbassare i tassi di 25 bps. I punti salienti del discorso di Draghi:

* deciso all’unanimità un taglio dei tassi poiché nel medio termine la BCE si aspetta un’inflazione sotto il 2% (dichiarazione resa allo scopo di tranquillizzare i tedeschi, pare chiara l’intenzione di procedere al tentativo di inflazionare)
* sono crescenti rischi di rallentamento della crescita. Draghi non esclude una possibile recessione.
* Il governatore della Banca centrale sottolinea l’importanza dell’accordo europeo sul ratio Tier 1 sopra al 9% per le banche
* L’uscita dall’area euro non è contemplata dai Trattati e la BCE sta intervenendo sui mercati obbligazionari esclusivamente con obiettivi d natura monetaria.
* In relazione all’andamento degli spread ed ai rendimenti dei titoli di stato dei Paesi periferici ritiene che non possono essere gli interventi esterni a far scendere i tassi d’interesse sui titoli di stato, ma le politiche nazionali in termini di consolidamento dei conti pubblici e riforme per migliorare la crescita e creare posti di lavoro.
* L’intervento sul mercato secondario dei titoli di stato da parte della BCE è temporaneo e di entità limitata e la BCE non deve essere ritenuta prestatrice di ultima istanza.

Stark della Bce dichiara che i riacquisti di bond da parte della Bce termineranno “non appena possibile”.

L’Italia si dichiara disponibile alla supervisione del Fondo Monetario sul piano di riforme.

“Dobbiamo essere sicuri che ci sia credibilità negli obiettivi dell’Italia e che li raggiunga. Il Fmi subentra dunque nel monitoraggio.”

L’effetto immediato non è dei migliori: gli spread BTP-Bund tornano ad allargarsi (nuovamente in area 450 punti base) dopo le conferme da parte di Barroso e della Merkel del monitoraggio dell’Italia da parte del FMI. I mercati azionari risentono delle notizie appena evidenziate e virano in netto territorio negativo.

I rendimenti del Btp a 3 anni (Btps 4.25% Luglio 2014) arriva al 6% di rendimento.

Dopo aver detto a Luglio, nel preavvisare l’arrivo della seconda manovra, “siamo aperti alle idee e proposte dell’Opposizione” il Governo italiano conferma di essere totalmente senza idee, e messo alle strette, si ritrova -caso unico se si escludono i Paesi del Terzo Mondo- a CHIEDERE di essere commissariato. A CHIEDERE di essere giudicato con pagelle trimestrali dal FMI, che gli detti la linea politica, la scaletta degli interventi da poter presentare in patria come “imposti” o magari applicati con “il cuore che gronda sangue“.

Il tutto condito da un discorso che vorrebbe rigenerare la fiducia e che si fonda sul fatto che la gente ancora non ha rinunciato ad andare in pizzeria né ai voli low-cost, dunque la crisi è solo psicologica, un’invenzione degli speculatori, e ancora il mercato percepirà che chi governa continua a pensare non sia necessario affrontare un problema, visto che lo vede privo di sostanza.

Inettocrazia mi sembrava il minimo.
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Cos'altro aggiungere???!!!

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Il Vostro

Pinocchio & Giò