Storie di tutti i giorni. Se non credete a me , credete almeno a Pinocchio! (Questo Blog ...NON vuole essere assolutamente una rubrica nella quale si danno consigli , QUINDI.... NON SI DANNO CONSIGLI! Sono solo riflessioni,tutte discutibili,in parte personali, suggerite da voi,o semplicemente raccolte dall'informazione generale)
mercoledì 23 maggio 2012
Era ora... avanti i giovani!!!
Finalmente, era ora.
Una grande Parma.
Comunque e sempre dalla parte dei nostri figli, dei giovani.
Forza ragazzi.
Il vostro amico
Pinocchio & Giò
mercoledì 2 maggio 2012
Nel mezzo del cammin di nostra vita ...
Cari lettori di Tra Verità e Menzogna, lo so che una persona dovrebbe sempre incutere quel giusto e sano ottimismo, ma oggi, ancor più di ieri, i segnali che mi giungono da più parti sono quelli di maggior preoccupazione.
Non entrerò nel merito delle singole specificità, i tanti amici che operano nei mercati finanziari, nel settore bancario, e non solo, ogni tanto si trasformano in cardellini e mi sussurrano all'orecchio.
Non entrerò nel merito delle singole specificità, i tanti amici che operano nei mercati finanziari, nel settore bancario, e non solo, ogni tanto si trasformano in cardellini e mi sussurrano all'orecchio.
Oggi sono pertanto a fare queste brevi considerazioni, che non vi chiedo di prendere per buone , ma almeno di non scartale a priori e tenerle se possibile in considerazione.
Penso che la situazione economica del nostro Paese, e non solo, sia arrivata ad un punto di partenza. Sì proprio così, arrivati alla partenza. Dopo tante sofferenze di questi anni, con allenamenti duri ora ci troviamo a dover affrontare la gara più difficile per sopravvivere.
Come ogni gara le regole dovrebbero essere chiare e conosciute almeno sulla carta, ma così non è.
Affrontiamo la corsa partendo dai blocchi di partenza, ma oggi siamo senza scarpe, non abbiamo risorse idriche accumulate nel nostro corpo a sufficienza e l'estate sta per arrivare e con l'estate arriva anche il caldo torrido e di sali e di acqua tutti abbiamo necessità.
Non solo, stiamo affrontando questa gara, non sapendo perchè e per chi gareggiamo, quale sia il premio finale, soprattutto non sappiamo quanto sia lungo il percorso e già ci viene richiesto ad ogni metro, ad ogni centimentro strappato alla terra di lasciarci dietro qualcosa a noi più caro.
Nel 2007 avevo scritto mail a colleghi ed amici , informandoli che sarebbe arrivato questo momento , il 2012.
Dicevo anche che ci sarebbe stata una situazione di tracollo del rinnovo dell'acquisto dei titoli di stato, qui mi sono sbagliato, non immaginavo che la BCE potesse diventare ripetutamente una fonte di elargizione di tanta liquidità di denaro verso il sistema bancario ,che a sua volta ha fatto da polmone al mercato obbligazionario, in gran parte a sé stesso.
E' come aver dato altri soldi al ladro, al solo fine che la cassaforte ormai svuotata possa continuare a restare chiusa, quindi sconosciuto il suo contenuto. Cosa che pagheremo tutti molto cara.
Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, si dice nella scienza perfetta, fatto salvo in finanza dove tutto si crea e tutto si distrugge, con l'unica analogia che tutto si trasforma, ovvero tutti cambiano maschera ma continuano a rimanere sempre attori in scena recitando ad uno ad uno la loro farsa commedia.
Adesso iniziano le difficoltà, fino ad ora hanno solo scherzato.. mi sussurra all'orecchio il cardelllino. Purtroppo in tutto questo non siamo noi i giocatori, ma solo le pedine, e come al gioco della dama , una ad una rischiamo di essere mangiate.
La situazione del sistema bancario è a dir poco "disperata" , meno disperati sono, tuttavia, i soliti banchieri. A riguardo, per capire meglio come funziona il sistema vi invito a prendere visione del film -documentario "Inside Job" , iche hanno fatto presto a non portare sul grande schermo, cassandolo a semplice dvd.
Le banche stanno sempre più contraendo il rinnovo degli affidamenti, se non a condizioni capestro, ed è quasi impossibile pensare di ottenere nuovo credito anche per i più meritevoli imprenditori, e tutto questo dopo aver beneficiato di uno tsunami di denaro dalla BCE, ad un tasso d'interesse pari all'1% che solo un imbecille non avrebbe fatto suo.
Un debito da restituirsi per così dire "a gratis" e " a babbo morto" , alla faccia di tutti noi che siamo il popolino.
Fosse stato almeno sufficiente per rimettere in moto la macchina, allora avremmo fatto a tutto questo buon viso, ma purtroppo non è stato così. Già si sapeva, perchè così si voleva.
Fosse stato almeno sufficiente per rimettere in moto la macchina, allora avremmo fatto a tutto questo buon viso, ma purtroppo non è stato così. Già si sapeva, perchè così si voleva.
Ecco quindi la mia conclusione, la stessa di allora:
" E’ giunto il tempo che il sistema finanziario si assuma le proprie responsabilità attraverso l’ hair cut o se preferite la ristrutturazione del debito verso azionisti ed obbligazionisti, attraverso la nazionalizzazione di quei sistemi finanziari putrefatti, che devono essere spazzati via e per sempre e con i loro artefici.
Bisogna nazionalizzare il sistema, non c’è alternativa. E bisogna farlo subito, siamo davanti ad una selva selvaggia che dobbiamo percorrere, purtroppo senza il maestro, senza il conforto di Virgilio.
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
Come sempre Tra Verità e Menzogna...restate " Ad occhi aperti!"
Il vostro amico
Pinocchio & Giò
martedì 1 maggio 2012
1 Maggio...Ricordando le parole di Keynes
Cari lettori di Tra Verità e Menzogna,
il pensiero di John Maynard Keynes contro il Prof.Monti nella ricorrenza del 1 Maggio.
Come sempre non abbassate la guardia.
Tra Verità e Menzogna ...restate "Ad occhi aperti!".
Il vostro amico
Pinocchio & Giò
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Devo scegliere il lavoro come la più illustre delle vittime della nostra politica monetaria. In queste circostanze i datori di lavoro propongono di ristabilire l’equilibrio con una riduzione dei salari, quale conseguenza della maggiore precarietà, indipendentemente dalla riduzione del costo della vita: il che vale a dire riducendo il livello di vita dei lavoratori, i quali dovrebbero sopportare questo sacrificio per permettere di sanare una situazione di cui non sono assolutamente responsabili, e di cui non hanno alcun controllo.
Il fatto che questa appaia una soluzione ragionevole è di per sé una pesante critica al nostro modo di dirigere gli affari economici (anche se ciò non implica affatto che debbano essere i datori di lavoro a subire la perdita). Come ad altre vittime della transizione economica del passato, ai lavoratori non si offre altra scelta che la fame o la sottomissione, mentre i frutti della loro sottomissione vanno a beneficio di altre classi.
Sul piano della giustizia sociale la riduzione dei salari dei lavoratori è insostenibile. Sono le vittime sacrificate al Moloch dell’economia, rappresentano in carne e sangue i “riassestamenti fondamentali” elaborati dal governo nazionale, dalla Commissione Europea e dalla Banca Centrale Europea per soddisfare l’impazienza con cui i sacerdoti dei “mercati” vogliono livellare i differenziali tra i tassi d’interesse dei titoli di stato dei paesi periferici rispetto a quello della Germania. I lavoratori sono il “modesto sacrificio” ancora necessario per garantire la stabilità dell’Euro. La critica situazione dei lavoratori è la prima, ma non l’ultima (a meno che non ci assista molta fortuna) delle “conseguenze economiche del Professor Monti” (e della signora Merkel).
La verità è che siamo al bivio fra due teorie della società economica. L’una sostiene che i salari dovrebbero essere determinati facendo riferimento a quanto è “giusto” e “ragionevole” in un rapporto tra classi. L’altra, la teoria del Moloch economico, afferma che i salari dovrebbero essere determinati dalla pressione economica, altrimenti detta “realtà dei fatti”, e che tutta la nostra grande macchina debba procedere a rullo compressore, tenendo presente soltanto l’equilibrio generale, senza prestare attenzione alle conseguenze che comporta sui gruppi sociali.
L’Euro, affidato com’è al puro caso, con la sua fede nei “riassestamenti automatici” e la sua grande indifferenza ai particolari di carattere sociale, è l’emblema sostanziale, l’idolo di quelli che siedono nella cabina di comando.
Ritengo che nel loro cinismo, nel loro vago ottimismo, nella loro confortante fiducia che nulla di veramente grave possa accadere, vi sia temerarietà infinita. Nove volte su dieci nulla di veramente grave accade. Ma se continuiamo ad applicare i principi di una politica economica elaborata sulle ipotesi del laissez-faire e della libera concorrenza, vediamo che si verifica il decimo caso e, fra l’altro, conduciamo il gioco stupidamente.
Questo testo è stato scritto da Keynes nel 1925 come 5° capitolo del pamphlet “Le conseguenze economiche di Winston Churchill”. A parte qualche taglio ed attualizzazione (in quello scritto Keynes prevedeva la crisi che sarebbe arrivata quattro anni dopo, noi la stiamo già vivendo), ci siamo limitati a sostituire Churchill con Mario Monti (ed Angela Merkel), il gold standard con l’Euro, i minatori con i lavoratori in genere, La Banca d’Inghilterra con la BCE, il Tesoro di Sua Maestà con il governo e la Commissione UE e il cambio dollaro/sterlina con lo spread. E’ davvero sorprendente l’attualità del testo. Dopo 87 anni il dibattito è ancora lo stesso: far pagare la crisi a chi non può difendersi, oppure ribaltare la prospettiva, per il bene di tutto il Paese.
“Le conseguenze economiche di Winston Churchill” si può trovare nel volume “Keynes, Esortazioni e profezie” edito da “Il Saggiatore”.
(fonte : keynesblog)
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