Cari lettori di Tra Verità e Menzogna, un importante video che riassume quanto sta per accadere a breve , relativamente al Trattato ESM.
Troverete inoltre la Mozione di Lidia Undiemi.
Soffermatevi a leggerla, non sarà tempo sprecato.
Come sempre Tra Verità e Menzogna ...restate " Ad occhi aperti!"
Il vostro amico
Pinocchio & Giò
PROPOSTA DI MOZIONE PARLAMENTARE CONTRO L’ESM - preparata da: Lidia Undiemi
Premesso che:
nel 2007, a seguito dell'esplosione della bolla speculativa
statunitense, il crollo di grandi istituti finanziari si è ripercosso in
molte parti del mondo, compresa l'Europa. Ciò ha permesso di aprire
squarci di verità sui metodi utilizzati dagli speculatori per realizzare
ingenti utili, "fittizi" poiché sganciati, soprattutto in termini di
responsabilità, dalle attività produttive poste alla base dell'emissione
degli strumenti finanziari derivati.
Il dibattito sulle cause della crisi è praticamente scomparso dalla
scena pubblica per riapparire, quasi come un castigo divino, in un
momento ben preciso, ossia quando alcuni stati, come l'Italia, privi di
una seria politica nazionale di sviluppo economico, si sono ritrovati in
grave difficoltà nel piazzare sostanzialmente il rinnovo, nonché
l'aumento, del proprio debito pubblico attraverso l'emissione di nuovi
titoli di Stato.
In un contesto di questo tipo le politiche di austerity rappresentano un
sacrificio drammaticamente inutile per i cittadini in quanto si tratta
di versare ulteriore liquidità nel "buco nero" della finanza
speculativa.
In questa ulteriore fase iniziano a diffondersi altri importanti aspetti
della grande crisi, come l'intreccio del debito pubblico fra diverse
nazioni modello "effetto domino" e le difficoltà degli istituti
finanziari che detengono una quantità enorme dei titoli pubblici delle
nazioni "deboli". Un esempio? La società finanziaria MF Global è fallita
perché nel suo portafoglio c'erano troppi titoli di stato dei paesi
europei più indebitati.
Questo è uno dei principali motivi per cui si cerca una soluzione globale in ambito europeo.
Sulla limitatezza degli effetti degli stimoli fiscali e monetari non
sono mancati commenti critici da parte di diversi economisti, fra cui
John Taylor, Robert Barro e il neo-nobel Thomas Sargent, e dato che i
tecnici vanno di moda, forse è il caso di dare maggiore visibilità a
quelle scuole di pensiero che si sono rivelate più coincidenti con la
realtà dei fatti.
Il meccanismo europeo di stabilità finanziaria è lo strumento scelto
dalla politica di Bruxelles per fornire assistenza finanziaria ai paesi
in difficoltà, sulla base, si badi bene, del rispetto da parte dello
Stato (potenziale) debitore di determinate condizioni di politica
interna – "rigorose condizionalità" – negoziate con l'ESM.
Il trattato ESM non è semplicemente un insieme di regole finalizzate ad
ottenere la stabilità finanziaria della zona euro ma, si presti molta
attenzione a questo passaggio, si tratta di un documento che disciplina
l'istituzione di un organismo finanziario internazionale dove i 17 paesi
aderenti, compresa l'Italia, dovranno negoziare, non in qualità di
stati sovrani ma di soci e di debitori, scelte di politica interna al
fine di ottenere la liquidità necessaria per evitare il default.
Immunità ed altri privilegi, scudi patrimoniali e potenti protetti da
eventuali interventi giudiziari, rappresentanti di paesi e finanziatori
di un organismo intergovernativo che sostituiscono i parlamentari nella
scelta delle politiche nazionali ed operazioni finanziarie
"inviolabili". Queste sono le principali caratteristiche dell’ESM.
Le tanto criticate anomalie del sistema "Italia" stanno trovando piena legittimazione nel contesto comunitario.
Il trattato ESM prevede che gli stati che intendano ricevere un prestito
dall’organizzazione debbano pagare un tasso di interesse il cui limite
non è stato nemmeno definito.
L’obiettivo della stabilità finanziaria della zona euro non può essere
raggiunto affidando il fondo "salva-stati" ad una istituzione
finanziaria che intende lucrare sui disagi economici e finanziaria dei
paesi in difficoltà, visto che si tratta di tutelare le economie
nazionali contro la finanza speculativa, indiscussa protagonista della
crisi.
Se i parlamenti nazionali ratificano l'entrata in vigore del trattato
ESM si potrebbero anche verificare scenari di retrocessione civile che
nemmeno il più visionario dei registi sarebbe oggi in grado di
rappresentare.
I privati, sostanzialmente potenziali finanziatori come ad esempio la
Cina, sono ammessi, in qualità di "osservatori", a partecipare alle
riunioni (del consiglio dei governatori e del consiglio di
amministrazione) che hanno ad oggetto la valutazione della concessione
del credito al paese richiedente nonché la definizione delle rigorose
prescrizioni di politica economica da imporre alla nazionale
"minacciata". Questa ingerenza si traduce nel serio rischio che a
dettare le "rigorose condizionalità" da applicare nel territorio dello
Stato debitore siano coloro che concedono i soldi al fondo che, in tal
senso, vestirebbe i panni di mero interposto.
Per tali ragioni, si ritiene che la politica nazionale rischia di diventare oggetto di contrattazione finanziaria.
Per comprendere la pericolosità dell’ESM, basta semplicemente osservare
ciò che è accaduto in Grecia. La Troika ha concesso i piani di
salvataggio in cambio di una serie di richieste che per Atene si sono
tradotti in cessione di sovranità. Si pensi alle condizioni imposte in
materia di tagli alla spesa, ai dipendenti pubblici e alle pensioni. In
tal senso, la politica nazionale diventa oggetto di contrattazione
finanziaria.
Membro, socio, parte contraente o creditore, sono i nuovi ruoli con cui
si intende misurare il potere di una nazione sul proprio territorio.
Strappare i panni istituzionali ad uno Stato per costringerlo a
confrontarsi nella giungla dei mercati finanziari in qualità di grande
debitore, dove chi detta legge è chi possiede più denaro, significa
indirizzare la Costituzione verso una umiliante sottomissione a quelle
folli logiche speculative che appaiono come l'immagine, sempre meno
sfocata, dell'anticamera di una pericolosissima dittatura economica.
L’entrata in vigore dell’ESM è subordinata all’approvazione da parte del
Parlamento di due disegni di legge, quello relativo alla modifica
dell’art. 136 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (ddl n.
2914) e quello riguardante specificatamente il trattato ESM, firmato
per la prima volta l’11 luglio 2011 – per l’Italia dall’ex ministro
Tremonti – e riproposto con qualche modifica il 2 febbraio 2012 (ddl n.
3240).
Estrema attenzione merita anche il mercato interbancario dove le
concessioni di liquidità da parte della BCE assumono toni preoccupanti.
In condizioni pressoché normali, se una banca necessita di liquidità
chiede un prestito ad altri istituti di credito che hanno maggiori
disponibilità. Perché interviene la BCE con un rilevante grado di
assistenzialismo? La situazione di crisi bancaria è talmente grave che
le banche a corto di liquidità non riescono a trovare istituti che
stanno meglio. Non meno attenzione merita lo strumento finanziario con
cui la BCE fornisce moneta alle banche. Si chiama LTRO (Long Term
Refinancing Operation), rifinanziamenti a 36 mesi, una scadenza definita
da esperti analisti lunga ed anomala per il mercato interbancario.
Oltre a pagare un tasso di interesse vicino all'Euribor la banca è
tenuta a lasciare dei titoli in garanzia presso la BCE. Sulla qualità
dei titoli da depositare sono state sollevate diverse critiche in quanto
potrebbero essere oggetto di garanzia anche titoli di Stato che
attualmente hanno difficoltà ad essere piazzati sul mercato. La BCE
investe dunque le proprie disponibilità in favore di banche correndo
grossissimi rischi di indebitamento e togliendo risorse all'economia
reale. Non solo le banche vengono praticamente assolte e premiate senza
aver nemmeno verificato perché si sono ritrovate in stato di crisi, ma
ottenendo inoltre denaro all'1% possono tranquillamente lucrare
proponendo al mercato tassi ben più alti. Non rassicura certamente il
fatto che i crediti in ambito ESM, prima ancora quelli del FMI, godranno
di privilegio. Il rimborso del debito rappresentato dai titoli che la
BCE ha eventualmente preso in garanzia dalle banche potrebbe avvenire
soltanto dopo che lo stesso Stato debitore ha pagato l'organizzazione
finanziaria. Si potrebbe verificare la paradossale situazione che la
BCE, nonostante gli scontri politici sugli Eurobond e l'impossibilità di
potere acquistare titoli di Stato sul mercato primario, veda
drasticamente ridurre il proprio ruolo istituzionale, con gravi
ripercussioni sugli assetti produttivi degli stati membri.
Si esprime contrarietà a considerare come fonte di tutti i mali della
finanza l'influenza esercitata dalle agenzie di rating sui mercati
mondiali. Si pensi a molte grandi aziende italiane che sono state
ridotte all'osso da parte dei tanti "capitani coraggiosi" che hanno
lasciato senza lavoro centinaia di migliaia di lavoratori in nome di uno
spregiudicato arricchimento personale nemico dell'economia reale e dei
conti pubblici. Operazioni di trasferimenti di rami di azienda e di
rapporti di controllo societario sono state alla base delle grandi
trasformazioni subite da entità come Unicredit e Telecom a seguito delle
quali, con grave indifferenza politica, sono emersi problemi di crisi e
richieste di aiuti di Stato. E' bene ricordare che la Corte dei Conti,
in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2011, ha
denunciato che le esternalizzazioni e le privatizzazioni si sono ridotte
a un mezzo per la gestione clientelare del potere
politico-amministrativo. Ancor prima delle politiche di austerity e di
scagliarsi contro le agenzie che danno i voti l'attuale governo dovrebbe
occuparsi di svuotare le tasche ai pericolosi ladri in giacca e
cravatta.
Rilevato che:
L'ESM intende operare come un qualsiasi istituto finanziario, erogando
prestiti, rivolgendosi al mercato per potere soddisfare le richieste di
concessione di denaro al fine di ottenerne un profitto. Basti pensare
che lo Stato debitore dovrebbe corrispondere all'ESM un prezzo pari alla
somma del costo del finanziamento e degli interessi in favore dell'ESM
ad un tasso non definito nell’ultima versione del trattato.
Se lo Stato in difficoltà non riesce a far fronte ai propri impegni
finanziari non può esercitare i propri diritti di voto per tutta la
durata dell’inadempienza.
Il capitale sociale è pari a 700 miliardi di euro di cui solo 500
saranno prestabili. Si discute di un rilevante potenziamento. L'Italia,
la Francia e la Germania posseggono assieme 392.589.190.000 miliardi, e
poiché per raggiungere il quorum dei 2/3 nelle decisioni è necessario
che questi tre paesi si aggiunga anche solo la Spagna per imporre scelte
ai restanti 13 Stati non si può certo dire che l'obiettivo di stabilità
finanziaria, così come inteso dai sostenitori del trattato, rispecchi
valori democratici. Di questo importo, 80 miliardi di euro saranno sotto
forma di capitale versato fornito dagli Stati membri della zona euro.
Le quote da versare citate dal ministro Monti si riferiscono a questo
importo. I I restanti 620 miliari di euro sono sotto forma di "capitale
richiamabile" e i paesi aderenti al trattato si vincolano
"irrevocabilmente e incondizionatamente si impegnano a fornire il loro
contributo per lo stock di capitale autorizzato" pena l'applicazione di
sanzioni. Quindi, se lo Stato membro dell'ESM non trova i soldi da
versare allora dovrà, sotto una non meglio definita "procedura di
sorveglianza", essere adeguatamente "sanzionato".
Con la ratifica del trattato l'Italia si impegna a versare
125.395.900.000 miliardi di euro, a cui si aggiungeranno, con molta
probabilità, i prestiti eventualmente richiesti per far fronte alla
crisi di liquidità. Di certo, tali somme non potranno essere coperte con
l’emissione di titoli di debito pubblico, e sarebbe estremamente
riduttivo, nonché fuorviante, fornire rassicurazioni circa il versamento
delle prime rate che appaiono estremamente limitate rispetto ai vincoli
finanziari assunti.
L'organizzazione è diretta da un consiglio dei governatori e da un consiglio di amministrazione.
Mentre sul consiglio dei governatori c'è almeno formalmente un minimo di
controllo democratico, visto che è formato dai ministri delle finanze
dei paesi aderenti, il consiglio di amministrazione assume toni opachi
in quanto i suoi membri sono nominati dai governatori e possono essere
revocati in qualsiasi momento. Visto l'ampio potere decisionale concesso
dal trattato al consiglio di amministrazione e l'importanza che l'ESM
intende assumere nella gestione della politica internazionale queste
disposizioni si adattano più a storie di fantapolitica che alla realtà,
specialmente se si considera che i membri dell'organizzazione, compresi
quelli dello staff, sono immuni da procedimenti legali in relazione ad
atti da essi compiuti nell'esercizio delle proprie.
Nell’ambito dell’ESM le istituzioni europee assumono un ruolo residuale,
dato che il potere decisionale relativo alla procedura per la
concessione di finanziamento è attribuito al consiglio dei governatori.
Scoperto che:
oltre all'immunità per i membri dell'ESM, il trattato stabilisce che "i
beni, le disponibilità e le proprietà del MES, ovunque si trovino e da
chiunque siano detenute, non possono essere oggetto di perquisizione,
sequestro, confisca, esproprio e di qualsiasi altra forma di sequestro o
pignoramento derivanti da azioni esecutive, giudiziarie, amministrative
o normative". Inoltre, "tutti i beni, le disponibilità e le proprietà
del MES sono esenti da restrizioni, regolamentazioni, controlli e
moratorie di ogni genere".
Gli archivi ed i locali del MES, ed i documenti appartenenti o detenuti dal MES, sono inviolabili.
Nel trattato si fa riferimento all'importazione di merci, e ciò fa
sorgere il dubbio che, oltre a voler lucrare sulle esigenze di liquidità
dei paesi in difficoltà, l'ESM intende espandere le proprie attività
fino ad arrivare alla commercializzazione dei prodotti calpestando
totalmente il motivo per cui se ne chiede l'introduzione, ossia la
stabilità finanziaria dell'area euro.
Compreso che:
Senza l'attuazione di riforme strutturali in ambito comunitario
finalizzate a proteggere l'economia reale dalla finanza speculativa non
c'è altra strada che la sottomissione alle potenze economiche dei paesi
emergenti. Non bisogna infatti commettere l'errore, potenzialmente
fatale, di credere che la crisi si risolve togliendo dalle mani delle
agenzie di rating la gestione delle dinamiche finanziare. E' vero che
queste società godono oggi di un potere spropositato ma non si può
nemmeno negare che gli speculatori, troppo spesso appoggiati dalla
politica, hanno svuotato dall'interno i principali contesti produttivi
delle economie nazionali.
Impegna il governo:
? A discutere pubblicamente del trattato ESM.
? Ad abbandonare la linea politica dell’attribuzione del peso della crisi ai cittadini mediante le politiche di austerity.
? A far pagare la crisi a coloro che l’hanno generata prendendo atto del
fatto che le principali cause del malessere del nostro paese sono la
corruzione politica e la speculazione finanziaria.
? A proporre in sede europea lo "stralcio" del trattato ESM e di
lavorare per un governo straordinario della finanza e del debito
pubblico valorizzando e responsabilizzando le istituzioni nazionali e
comunitarie, abbandonando l’obiettivo di consentire a rappresentanti di
organizzazioni intergovernative di potere operare godendo di immunità ed
altri privilegi.
? Costituire dei tavoli "tecnici" per effettuare un'analisi, in via
sperimentale, dello "stato di salute" delle più grandi aziende europee
al fine di studiare e comprendere i meccanismi e le operazioni che ne
stanno determinando lo stato di crisi.
? Lavorare per la realizzazione di un progetto di politica legislativa
volto a convertire il "processo crisi" in "processo di sviluppo"
attraverso l'introduzione di strumenti di difesa dell'economia reale nel
rispetto della libertà di iniziativa economica.
? A fornire chiare ed inequivocabili indicazioni circa gli strumenti
operativi che si intendono adottare per evitare che non siano le stesse
banche ad offrire mediante l’ESM prestiti alle nazioni in difficoltà.
Ciò determinerebbe una ingiusta operazione speculativa contro i
cittadini, visto che gli istituti di credito, avendo ottenuto denaro
all’1% dalla BCE, potrebbero ottenere un guadagno "politico-speculativo"
netto di almeno il 3% in termini di interessi negativi per gli stati
debitori.
? A rendere noti i mezzi attraverso cui intende evitare il rischio della
partecipazione "occulta"della criminalità organizzata ai grandi piani
di finanziamento dell’ESM, e a specificare in che modo la
"inviolabilità" dei documenti possa incidere positivamente nel
raggiungimento di tale obiettivo.